La copertina di "Sud", 17.mo album in studio per Fiorella Mannoia (Roma, 4 aprile 1954, Ariete)
Il percorso musicale di Fiorella Mannoia l’ha portata, nel corso degli anni, a diventare una delle interpreti più apprezzate del panorama musicale italiano, sia da parte del pubblico che da parte della critica specializzata. Dopo un esordio prettamente rock, la Mannoia ha trovato una sua strada scegliendo la canzone d’autore: dapprima con i vari Mario Lavezzi, Enrico Ruggeri (che le ha dato “Quello che le donne non dicono”, divenuta il suo più grande successo), Ivano Fossati, Francesco De Gregori, …, in seguito con un team d’autori meno conosciuti ma altrettanto validi (per diverso tempo l’ex compagno Piero Fabrizi si è occupato con ottimi risultati della stesura dei testi). Visualizzata la sua giusta dimensione, Fiorella ha quindi continuato a fare dischi ottenendo quasi sempre grande successo e consolidando la sua immagine di artista sensibile e d’élite, spesso una spanna sopra le altre perché capace, sebbene non dotata di una grande estensione vocale, di ‘raccontare’ i brani del suo repertorio (e non solo del suo, basti pensare alla personale rilettura da lei data a “Sally” di Vasco Rossi) con un’indiscutibile dose di classe e talento. In questo nuovo lavoro, “Sud”, la rossa cantante si cimenta per la prima volta nelle vesti di co-autrice delle sue canzoni ma il risultato in tal senso lascia un po' perplessi poiché, sostanzialmente, è proprio dove si ‘limita’ a fare l’interprete che la si riconosce. Insomma: per dirla breve è con brani come il pezzo di lancio “Io non ho paura” che Fiorella Mannoia riesce a proseguire un discorso iniziato ormai diverso tempo fa. Nelle altre tracce, incluse quelle in cui ci ha messo mano ("Quando l'angelo vola" piuttosto che "Dal tuo sentire al mio pensare"), salvo qualche eccezione spesso ci si perde in inutili luoghi comuni; il peggio, in tal senso, è comunque rappresentato dal brano-denuncia di Frankie hi-nrg mc, intitolato “Non è un film”. Discorso diverso invece per “Se il diluvio scende” e, soprattutto, per la nostalgica e vagamente rétro “Portami via”, buone canzoni sebbene il pur talentuoso Bungaro non sia certo al livello dei grandi autori citati in epigrafe. “Luce” di Luca Barbarossa (cui la Mannoia rifiutò “L’amore rubato”, che fu poi cantata da lui con grande successo) è un pezzo in linea con l’ottica dell’album: un brano sentito e sincero che parla di gente. Perché è della gente, della gente e dei profumi del “Sud” che Fiorella Mannoia ci ha voluto raccontare, sottolineando che questa terra è sempre calda, affascinante, meritevole di Amore e che uguaglianza e fratellanza non debbono essere solo dei concetti astratti. Fra le altre canzoni spiccano “Se solo mi guardassi”, con le musiche di Fossati; “Torno al Sud” (Vuelvo al sur), liberamente tradotta ed adattata dalla stessa Mannoia su musiche e parole di Piazzolla/Solanas e la napoletana “Quanne vuo’ bene”, scritta da Titina de Filippo. Un'ultimo appunto: bella davvero la grafica dell’intero CD, foto incluse. Tutto molto suggestivo... E carini anche i cori simil-africani ed i suoni che, più o meno in tutti i brani, riallacciano l’album al titolo scelto. Un’idea senz’altro portata avanti con convinzione anche se, pur lasciandosi ascoltare abbastanza piacevolmente ed emanando nel complesso un certo 'calore', il disco non si colloca purtroppo fra i migliori dell’artista romana.
***-/*****"Io non ho paura" è il primo singolo estratto scritto per l'occasione da Bungaro.
TRACKLIST:
1. Quando l’Angelo Vola2. Io non ho paura
3. Se solo mi guardassi
4. Dal tuo sentire al mio pensare
5. In viaggio
6. Luce
7. Se il diluvio scende
8. Portami via
9. Non è un film (featuring Frankie hi-nrg mc)
10. Quanne vuo’ bene
11. ConVivere
12. Torno al Sud (Vuelvo al sur)
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