Oggi ho avuto le lacrime agli
occhi… un po’ perché sarebbe il compleanno di mia mamma che da ormai quasi 30
anni non c’è più, un po’ perché ho saputo che un ragazzo che ho conosciuto circa
due anni fa, neanche tanto bene per la verità, se ne va via dalla Svizzera per
aprire un ‘baretto’ a Rimini. Questa notizia mi ha rattristato, non tanto per
lui in se, ma perché - once again - mi fa capire che tutto è costantemente in movimento,
quindi in bilico e non c’è, ahimè, niente di definitivo... concetto assai difficile
da digerire quando per poter stare davvero
tranquilli a questo mondo ci sarebbe bisogno di maggior stabilità! Ma, come è già stato detto: ‘del
doman non v’è certezza’… E neanche dell’oggi, aggiungo io a questo punto! ;-) Comunque,
quando ho conosciuto il ragazzo di cui sopra stavo rientrando in pista da una
pericolosa ‘sbarellata’ durata tanto tempo e talmente sofferta da costringermi
a ‘misure estreme’ per rimettermi in carreggiata. Anyway: ho iniziato con un
caffè d’orzo dopo il nuoto al Bar L. (posto che già frequentavo da una vita),
ho ripreso a cercare un contatto con gli altri, un giorno uno sguardo, un
giorno un parola in più e piano piano ci si rimette anche da un’esperienza
terribile. Posso dire adesso che anche
quella è diventata un ricordo… e questo mi rende gli occhi lucidi, non certo
per il dissolversi di un periodo nerissimo, bensì per le piccole tenui luci che
andavano ritornando nella mia vita attraverso, appunto, la ricostruzione del
rapporto con il mio prossimo, camerieri inclusi. Queste sfumature le ricorderò con tenerezza. Poi
Daniel, questo è il nome del ragazzo, fu licenziato ma io intanto ero/sono tornato
in grado di rapportarmi al mondo esterno come ho sempre fatto prima dell’ ‘incidente’.
In seguito l’ho rivisto in una discoteca, il blu Martini e quindi quest’oggi,
quando mi ha comunicato della sua partenza. Dopo averlo salutato ho ripensato
al periodo di cui sopra, ai primi bagni al lido esterno, al rientro il tardo pomeriggio
nei sobborghi della città... Mi rendo
ben conto che è tutto passato e che sono nuovamente proiettato verso le mie ‘mete
favorite’ ma, come per tutte le cose, faccio fatica a ‘lasciar andare’, anche
se si tratta dei più brutti/difficili mesi della mia vita. Dicevo: ‘faccio
fatica a lasciare andare’; immagino perché vorrei essere eterno, o più semplicemente perché non vorrei essere mai solo, quindi mi affeziono alle
persone, alle cose, ai momenti e mi manca una vera famiglia, un nucleo... o forse
per entrambi i motivi! Ma poi, mi chiedo, esiste davvero quello che vado
cercando come fosse l’isola che non c’è? Ad ogni modo so che non dimenticherò
mai questo giovane, così com’è successo nei confronti di tutto ciò che durante
la mia esistenza mi ha in qualche modo colpito! Magari non ci rivedremo più,
oppure un giorno incrocerò il suo sguardo in quel di Rimini e berrò al suo bar di
ritorno da qualche spiaggia… oppure ancora ci si rincontrerà a Lugano, chi lo
sa!? Del resto preferisco lasciare aperte le possibilità di un nuovo incontro
piuttosto che avere una visione tragicamente definitiva e fin troppo ‘De Amicisiana’
del tutto (la ‘famosa’ questione degli addii alla libro ‘Cuore’ che in fondo,
anche per via di quanto mi è successo, tanto mi hanno influenzato). E poi, a pensarci
bene, le vie del Signore sono pur sempre
infinite, almeno quelle!